21-03-09
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 21 mar - ''Anche se la richiesta di limitare il diritto alla liberta' di espressione per rispettare i sentimenti religiosi delle persone e' legittima - molti Stati includono queste limitazioni nelle loro legislazioni, compresi i Paesi occidentali - la Santa Sede non pensa che un altro strumento internazionale sia la giusta risposta'': la posizione ufficiale della Santa Sede sulle limitazioni alle liberta' di stampa e di espressione per non urtare i sentimenti religiosi delle persone, espressa il 16 marzo scorso al Consiglio dei Diritti dell'Uomo Onu, dall'Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginebra, mons. Silvano M. Tomasi, arriva pochi giorni dopo le critiche alla vignetta di Le Monde che mostrava Gesu' che distribuiva preservativi.
Un'immagine che, secondo molti cattolici, offendeva i sentimenti religiosi di un intero Continente e andava ritirata.
''La mia delegazione - ha detto invece oggi mons. Tomasi - e' dell'opinione che l'applicazione del principio universale di liberta' religiosa sia la migliore protezione, e che ogni Stato dovrebbe esaminare le proprie leggi nazionali e riflettere a come incoraggiare un dibattito franco ma rispettoso tra i membri di una stessa religiosa e tra i rappresentanti di religioni diverse e chi non ha credenze religiose''. Ad ogni modo, il diplomatico vaticano ha ricordato che ''la liberta' religiosa e' intrinsecamente legata alla liberta' di espressione. Quando i seguaci delle religioni non hanno il diritto di esprimere liberamente le loro opinioni, la liberta' di religione non e' garantita''.
Stemma Episcopale
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento