GINEVRA (Migranti-press) - “Insieme per l’umanità” è stato il tema di questa Conferenza Internazionale svoltasi a Ginevra a fine novembre, durante la quale l’Arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore Permanente della S. Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e Istituzioni Specializzate, ha pronunciato un intervento nel quale - come ormai usuale - emerge anche il tema delle migrazioni. Infatti tema del dibattito nella Conferenza sono “i quattro fenomeni particolarmente inquietanti: le pandemie, la migrazione internazionale, la violenza urbana e il degrado ambientale”. Egli si ferma sulla “protezione delle persone coinvolte nei movimenti migratori e vittime, a diversi livelli, di discriminazione, di emarginazione e separazione familiare. Sono stati creati strumenti di diritto umanitario e umano, ma la volontà politica e la complessità del fenomeno della mobilità umana trovano inadeguata applicazione, in particolare quando conferenze ed eventi intergovernativi conferiscono priorità soltanto agli aspetti economici e produttivi dei flussi migratori, trascurando il fatto che si tratta di persone con una dignità e dei diritti inalienabili anche quando sono tenute prigioniere in campi e centri”. Mons. Tomasi insiste in particolare sull’unità familiare e assicura che la S. Sede “sostiene qualsiasi nuova azione tesa al ricongiungimento familiare e al ristabilirsi di informazioni e contatti familiari andati perduti a causa di conflitti e di disastri”.
Mons. Tomasi è nuovamente intervenuto, sempre a Ginevra, alla 94.a Sessione del Consiglio dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Riportiamo per intero in “Documentazione” il suo intervento.
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