GIACOMO GALEAZZI
Di fronte alle "sfide poste dalla crisi finanziaria" sono necessari "non solo soluzioni finanziarie" ma "sforzi globali" per assicurare "un accesso universale alle cure mediche" a malattie che non conoscono più "confini". E' quanto chiede la delegazione della Santa Sede alle Nazioni unite di Ginevra in un discorso pronunciato da mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente del vaticano presso l'Ufficio della Nazioni Unite in Svizzera.
"L'accesso alle cure mediche primarie - ha osservato mons. Tomasi - è vitale per migliorare la salute globale e per attuare una risposta globalizzata ai bisogni primari di tutti". Secondo il presule, che nel suo discorso cita anche l'allarme sulla pandemia della febbre suina, "in un mondo sempre più interdipendente persino le malattie e i virus non hanno barriere e perciò una cooperazione più globale diventa - ha ammonito - non solo una pratica necessaria, ma più importante, un imperativo etico di solidarietà".
In questo obiettivo, ha aggiunto Tomasi, "dobbiamo essere guidati dalla migliore tradizione medica che rispetta e promuove il diritto alla vita dal concepimento fino alla fine naturale senza distinzione di razza, disabilità, nazionalità, religione, sesso e condizione socio-economica". Infine, mons. Tomasi richiama all'attenzione anche sulle "ineguaglianze" nel ricevere le cure mediche, in particolare nei confronti delle donne che "tragicamente continuano in alcune regioni a ricevere cure di minore qualità ".
Stemma Episcopale
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento